Vini della Lunigiana

Vini della Lunigiana: il frutto di una lunga tradizione.

Già nel I secolo d.C., i vini della Lunigiana raccoglievano apprezzamento.

Plinio il Vecchio li cita nella sua “Naturalis Historia”, qualificandoli tra i migliori dell’intera Etruria.

Mentre Stefano Jacini, economista autore di un’inchiesta agraria pubblicata nel 1882, scrive compiaciuto che i vini di Lunigiana riscontravano un notevole favore in Francia.

Un territorio vocata per la coltura della vite

Tutto ciò non è casuale: la Lunigiana infatti è un territorio particolarmente vocato per la viticoltura.

L’orografia collinare e le particolari condizioni di collocazione geografica, dove le asprezze appenniniche vengono temperate dagli influssi del vicino mar Tirreno, determinano un clima particolarmente favorevole alla produzione di vini qualitativamente apprezzabili.

Le piogge estive sono scarse e l’aridità che si manifesta in luglio ed agosto stressa beneficamente la vite.

Nello stesso tempo la mite temperatura media annuale, intorno ai 15°, con punte elevate anche in settembre ed ottobre, corroborate dal benefico contributo dell’accentuata escursione termica giorno/notte, agevolano una maturazione lenta e completa delle uve che va poi a riversarsi nelle caratteristiche organolettiche del vino.

Vini della lunigiana: vite maritata

Peraltro la ultramillenaria tradizione agricola lunigianese ha fatto sì che, nel tempo, sulla base della semplice esperienza, i contadini selezionassero i cloni capaci di meglio adattarsi ai terreni ed al clima, con un’attenzione che fino al secolo scorso, però, era focalizzata soprattutto all’aspetto quantitativo, quello della resa.

moderno impianto vitivinicolo in Lunigiana

Oggi, una maggior cultura enologica, sostenuta anche da manifestazioni, quali il Bancarelvino, tese a mettere in competizione i vini locali, ed anche a considerazioni relative alla remuneratività commerciale hanno contribuito a far sì che l’attenzione si andasse dirottando, indirizzandosi verso il raggiungimento di alti standard qualitativi.

Sono cambiate quindi le tecniche di vinificazione ed anche quelle di produzione: così come in tutta Italia, è stata abbandonata la pratica delle viti maritate (che sopravvive ormai solo nei vitigni di Aversa dove si produce l’Asprino).

Allo stesso modo la vite non viene più coltivata sulle prode, in terreni seminativi promiscui.

Oggi i terreni, scelti con cura in base ad esposizione e composizione del terreno, per l’impianto dei vitigni sono loro esclusivamente dedicati.

Peraltro, a differenza di ogni altra parte del territorio toscano, i vigneti lunigianesi non vedono una prevalenza di San Giovese e Trebbiano ma sono in gran parte costituiti da cloni autoctoni.

I vitigni più diffusi in lunigiana sono:

  • Pollera
  • Durella
  • Albarola
  • Vermentino
  • Barsaglina
  • Caloria
  • bracciola
  • Colombana
  • Schiava gentile
  • Verdello

e da questi si ricavano i vini che ben si sposano con la eccellente cucina del territorio.

Translate »