I Prati di Logarghena e gli ultimi pastori transumanti.
Una memoria trasmessa oralmente attribuisce il nome di questa valle, la Valdantena, a quello del primo uomo che, qui, venne a stabilirsi.

Si trattava del pastore Anteno che, venuto in transumanza con il suo gregge nelle praterie di Logarghena, apprezzò il luogo tanto da costruirsi una casa in località Toplecca.
Peraltro ancor oggi, Franco Seratti, giovane pastore che produce ottimi formaggi a Versola, a fine giugno si trasferisce per alcuni mesi con il suo gregge, recandosi ai prati di Logarghena, a circa 1000 metri di altezza.
Qui, infatti, ambiente e clima, anche nella stagione siccitosa, garantiscono ai suoi animali quell’alimentazione fresca e variegata utile ad ottenere il latte di qualità che è alla base dei suoi prodotti caseari.
Peraltro gli aspetti capaci di esercitare un forte richiamo da parte di questo luogo, oggi, sono legati soprattutto altri:
la bellezza paesaggistica di questa estesa prateria che, elevata sul territorio circostante, consente alla vista di abbracciare l’intera valle del fiume Magra, trovando, da un lato, lontano ostacolo solo nelle Alpi Apuane e, dall’altro, nel più prossimo appennino Tosco Emiliano.


l desiderio di addestrare il cane e/o il piacere di consentirgli di scorrazzare libero e felice fino a sfinimento.
In stagione, la ragionevole certezza di riempire la gerla con tanti profumati porcini.

Il desiderio di trascorrere giornate all’aria aperta. Di organizzare un conviviale pic nic in uno spazio poco antropizzato oppure quello di svolgere un’attività fisica, più o meno impegnativa (camminata o trekking) in un luogo in cui è possibile assaporare l’aria in tutta la sua purezza.

Dai prati di Logarghena infatti si dipartono numerosi sentieri, lungo i quali sono presenti i rifugi Mattei e Mariotti oltre alla Capanna Tifoni, e che, attraverso faggete e distese di mirtilli, conducono al Monte Marmagna, al Monte Orsaro ed al Lago Santo.
Uno di questi, il sentiero 128, quello che conduce al Passo del Cirone.
Trattasi del tracciato dell’antica strada lombarda: quella che era una delle principali vie di comunicazione in epoca medievale ed, ancora attiva fino al secondo periodo bellico, veniva utilizzata per lo scambio di sale e farina fra i contadini del parmense ed i toscani della costa.

Dai Prati di Logarghena al Passo del Cirone
Dai Prati di Logarghena (mt.990) si raggiunge il rifugio”Mattei”(mt.1140) fruibile richiedendone le chiavi al CAI di Pontremoli.
Proseguendo si sale fino al culmine (1550 mt.) dopo di che, scendendo, si arriva al “Portile”(1170 mt.), punto di inizio del sentiero n.130 (diretta del Braiola).
Superati alcuni canali, una carbonaia, una salitella, si incrocia il sentiero n.132. Quello che va alla baia Tifoni.
Il percorso, con saliscendi, costringe a superare alcuni canali e, dopo una Carbonaia ed una corta salita, arriva all’incrocio con il sentiero n.132, che sale verso la Baita “Tifoni”.
In breve tempo (una decina di minuti) il sentiero si dirama portando sul crinale del Monte Casseri ed ai due sentieri, non segnati, che conducono a Casalina e a Pracchiola.
Procedendo in piano lungo la mulattiera si raggiungono in breve le capanne di Frattamara, che aggirate sulla destra, inducono a proseguire in salita fino a raggiungere la “Costa Tai”.
Da lì, un leggero saliscendi introduce nel bosco di Giu di Ghifo: un luogo in cui sono presenti alcune capanne d’alpeggio diroccate.
Salendo quindi verso i prati soprastanti il versante lunigianese del Monte Tavola, e poi, orientandosi verso Nord Ovest, si rientra nel bosco.

Qui il sentiero scende in modo sconnesso poggiando anche su fondo roccioso per breve tratto.
In risalita si raggiunge una rada pianura dalla quale, indirizzandosi a Nord, si intercetta il sentiero 00 GEA a quota 1310 mt.
In salita si raggiungono il Monte Tavola ed il Monte Orsaro, mentre, volgendo il passo a sinistra, in un quarto d’ora si raggiunge il Passo del Cirone.
Come raggiungere i Prati di Logarghena
Per chi proviene da sud: percorrendo la SE 62: superato l’abitato di Villafranca (l’unico sul percorso in cui è presente un semaforo) si prosegue, oltrepassando anche la Pieve di Sorano (ben indicata e presente sulla destra) fino a raggiungere Scorcetoli.
Qui è necessario imboccare la strada sulla destra che fiancheggia la farmacia, seguendo le indicazioni per Caprio e Serravalle.
Una volta oltrepassato, di alcune curve, il borgo di Serravalle, si deve imboccare il bivio sulla destra attraverso il quale ci si immette su di una strada, stretta, che tende a salire e, causa fine dell’asfalto, si presenta sconnessa.
Per chi proviene da nord: usciti da Pontremoli si rende necessario imboccare il bivio sulla sinistra, con indicazioni “Rottigliana” e “Macerie”.
Una volta immessi su questa strada, in breve, il tempo di percorrere 14 chilometri, si arriva ai prati di Logarghena.
Per chi vuol raggiungere i Prati di Logarghena con una bella Passeggiata di 10 Km: da Pontremoli, ci si immette sulla statale che conduce al Passo della Cisa.
Abbandonata quest’ultima in prossimità del primo tornante, imboccando il bivio con indicazioni “Molinello” e “Gravagna, si raggiunge la località Molinello.
Proseguendo lungo la solita strada, si arriva poi a Casalina. Da lì, seguendo il tracciato della Via Francigena si raggiunge Toplecca superiore.
Superato questo borgo la strada si divide, a destra si prosegue lungo la Via francigena mentre il percorso a sinistra continua a salire verso un gruppetto di case presenti in località “La Piagna” e, successivamente si conclude ai Prati di Logarghena.
I prati di Logarghena sono raggiungibili in ca. 20 minuti da parte di coloro che soggiornano nelle case vacanze dell’Eremo Gioioso.