
Mulazzo, affacciato sul suggestivo scenario delle Alpi Apuane, è un piccolo ma affascinante e ben conservato borgo in Lunigiana, vicino a Pontremoli.
Il paese, che ha preso il posto di un preesistente insediamento bizantino, è dotato di due porte d’accesso e conserva l’originale struttura caratterizzata da stretti vicoli e da stradine lastricate.
Mulazzo e i Malaspina
L’impianto urbanistico di Mulazzo è chiaramente di impronta medioevale, epoca in cui acquisì una certa importanza in quanto sede dei Marchesi Malaspina del ramo dello “Spino Secco”.
Peraltro ancor oggi a Mulazzo è particolarmente forte l’impronta lasciata da questa famiglia, sia in merito all’aspetto urbanistico che per quell’aurea impalpabile ed immateriale che ne deriva dall’aver ospitato qui, per lungo tempo, Dante Alighieri.
Dove meglio si coglie una sintesi di questi due elementi è nel manufatto tuttora presente al centro del paese: la torre di Dante.
Un luogo in cui si ritiene che Dante ebbe a soggiornare e nel quale scrisse parte della divina commedia, al tempo in cui, per oltre un anno, a partire dall’Aprile del 1306, fu ospite di Franceschino Malaspina.

Questa torre, oggi ridimensionata, campeggiava al centro di una struttura fortificata. Era alta circa 30 metri e comprendeva ben 6 piani il primo dei quali, così come era in uso al tempo, per motivi difensivi, poteva essere raggiunto solo attraverso l’impiego di una scala retrattile.
Originale in virtù della sua pianta esagonale, oggi rappresenta tutto ciò che rimane dell’antico castello dei Malaspina e della cinta muraria che lo proteggeva.
Altri aspetti meritevoli di menzione derivanti dal marchesato dei Malaspina sono l’acquedotto, i cui archi sono ancora ben presenti davanti a porta soprana, palazzo Malaspina Zini con al suo interno il museo Malaspina e la chiesa di San Nicolò, soprastanti piazza Dante.
Palazzo Malaspina Zini

I marchesi Malaspina del ramo dello Spino Secco di Mulazzo, a seguito di vicende dinastiche, subirono una ulteriore scissione. Una loro componente abbandonò il castello, in cui fino ad allora erano vissuti e, alla fine del XVIII secolo, si fece erigere una dimora signorile nel centro del paese, palazzo Malaspina.
Estintisi i principali rappresentanti di entrambe le famiglie, gli eredi che mai si erano recati a Mulazzo e non volevano assumersi l’onere di un palazzo necessitante di costose manutenzioni, fecero dono dello stesso alla comunità mulazzese.
Quest’ultima poi, a sua volta, raccolse l’offerta del dottor Beniamino di Zini che, diventandone proprietario, si impegno in una fattiva opera non solo manutentiva ma anche di abbellimento.
A tal fine fece anche affrescare alcune sale da un pittore della Spezia, Luigi Agretti, al tempo, particolarmente apprezzato, tanto da essere nominato “Accademico di merito” dall’accademia di belle arti di Perugia.
All’interno del palazzo, oggi, è presente il museo Malaspiniano che, oltre all’archivio di famiglia, contiene vari documenti epistolari di Alessandro Malaspina, navigatore ed esploratore di nuove rotte.
La chiesa di San Nicolò
Realizzata nel XV secolo, in origine era la cappella gentilizia della famiglia Malaspina ed a quest’ultima si devono il crocifisso ligneo del XVI secolo e la coeva acquasantiera in pietra, tuttora presenti nell’edificio.
Pressoché interamente ricostruita dopo il devastante terremoto del 1920, la chiesa di san Nicolò si presenta oggi con una facciata semplice e, nello stesso tempo elegante.

La stessa preceduta da una scalinata in pietra arenaria, à caratterizzata dall’impiego del solito materiale nel portale che è affiancato da quattro similcolonne o lesene (due per parte) che, partendo da terra vanno a concludersi nel cornicione.