Medievalis: dal 17 al 20 Agosto, quattro giorni di immersione in un’atmosfera unica e coinvolgente.



L’ambientazione
Un centro storico, racchiuso fra due corsi d’acqua: il torrente Verde ed il fiume Magra, raggiungibile attraverso due ponti plurisecolari: il ponte dei quattro santi, ottocentesco, antistante il più antico teatro dell’intera provincia di Massa Carrara: il teatro della Rosa, interamente costruito a spese dei privati amanti dell’arte, nel ‘700, che fu anche sede dell’omonima accademiaed il ponte della cresa, realizzato nell’XI secolo a sostituzione di quello preesistente che, costruito in legno, non era stato in grado di resistere all’impeto primaverile del torrente Verde.
Un antico castello medievale che sovrasta un altrettanto antico borgo con il quale è collegato da stretti vicoli delimitati da secolari edifici in pietra e pavimentati in arenaria.
La piazzetta di San Giminiano, nella quale nel 1249, Federico II fece abbacinare il suo consigliere Pier delle Vigne.
Il campanone, oggi simbolo di Pontremoli ed un tempo torre, fatta erigere da Castruccio Castracani, unitamente ad altre tre similari.
Un intervento resosi necessario per creare una divisione fisica fra quartiere guelfo e quartiere ghibellino.
Due rioni, immoborgo e sommoborgo, popolati da gente poco incline alla diplomazia, capaci di portare fino alle estreme conseguenze, l’uccisione dell’avversario, le proprie vedute divergenti.

La torre di Castelnuovo che, unitamente al ponte del millennio, sembra sorvegliare quel capolavoro del barocco che è l’oratorio di Nostra Donna.
La altrettanto datata torre di Busticca con l’adiacente millenario ponte del Casotto, in un epoca lontana una delle porte della città.
Le due eleganti piazze che, fino al 1322, erano unite ed alle quali fanno da corona edifici importanti che spesso hanno ospitato principi e sovrani.
Piazza della Repubblica con il lussuoso ed originale Palazzo Ruschi, una sorta di museo privato ricco di affreschi e supplettili settecentesche, caratterizzato dal fatto di presentare tre facciate.
I palazzi oggi destinati a sede della biblioteca comunale, del tribunale e del del comune, dove si trova anche l’antica sala del ‘400 ed ancora, il suggestivo caffè degli svizzeri, che tutt’oggi mantiene il suo affascinante arredamento Liberty.
Piazza Duomo, che oltre alla principale chiesa della città, ospita il palazzo del vescovado.
La vicenda rievocata
Nel luglio del 1226, Federico II, stava rientrando al Sud di ritorno da Cremona, città in cui aveva convocato le città lombarde a lui più fedeli per costituire uno schieramento che ponesse fine alla ribellione dei comuni che avevano dato vita alla Lega Lombarda.
Arrivato a Pontremoli decise di fermarsi alcuni giorni ed assunse una decisione che sembrava contrastare con l’intento che andava perseguendo: conferì infatti a questa cittadina il diploma di libero comune.

Coloro che, nelle vicende storiche, amano attribuire un ruolo importante ai sentimenti attribuiscono questa decisione imperiale all’influenza esercitata da un trovatore, Guillem Figueira, facente parte della corte del sovrano.
Quest’ultimo infatti dedicò all’imperatore una composizione in cui lo invitava ad essere generoso verso coloro che mostravano di apprezzarlo perché l’essenza della nobiltà non può emergere solo nel valore espresso sul campo di battaglia ma deve essere testimoniata anche con la virtù del saper donare.
In realtà, il comportamento di Federico II è molto probabile che sia stato ispirato da una lucida e realistica valutazione di carattere strategico.
Pontremoli, infatti, a suo stesso dire, cosa ribadita anche nel diploma conferito alla città, era clavis et ianua” (chiave e porta) delle comunicazioni verso la Lombardia. Se, come si riprometteva, doveva affrontare gli eserciti della Lega Lombarda necessitava di trovare lungo il percorso comunità a lui riconoscenti, capaci di assicurare ristoro e derrate all’esercito che capeggiava.
Medievalis: i 4 giorni festa
La festa dura quattro giorni in cui migliaia di persone sciamano all’interno del bel centro storico di Pontremoli, accompagnati dalle grida di sorpresa dei bambini stupefatti dalle inusuali figure che spesso si parano loro davanti.
La festa dopo le sfilate e la consegna del diploma di libero comune da parte di Federico II ai rappresentanti della città, si conclude con lo spettacolo pirotecnico originato dagli spalti del castello.
Nei giorni precedenti, invece molte cantine vengono attrezzate e trasformate in taverne ed osterie, presso le quali poter assaporare molti piatti tipici locali, cui vanno a far da compagnia le birre del birrificio di Pontremoli ed i vini del territorio.
Allo stesso modo vengono allestiti gli accampamenti ed il mercato medievale.

Poi, quando la festa inizia musici, giullari, fraticelli, dame, sbandieratori, falconieri, satiri, chiromanti e fattucchiere fanno da contorno ad arcieri, spadaccini, cavalieri che si scontrano in duelli e tornei.
Nel contempo gli artigiani, tutt’intorno, mostrano abilità che soltanto pochi hanno saputo conservare nel lavorare il cuoio, il ferro, la lana. Nell’impagliare sedie e realizzare canestri, nel ricavare bracciali e catenine ed altra bigiotteria dove materiali comuni vengono impreziositi attraverso la passione e creatività di chi li lavora.

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