La Mesciua della Spezia

Il piatto considerato il più rappresentativo della cucina della Spezia, ma anche dell’intero Golfo dei Poeti e delle 5 Terre è, senza dubbio alcuno, la mesciüa

Trattasi di una zuppa a base di legumi: farro, ceci e fagioli che viene servita calda, arricchita con il dolce olio crudo ottenuto dagli uliveti presenti sul territorio.

La storia della mesciüa

La storia relativa alla nascita della mesciüa si divide in due diversi filoni, a seconda che sia stata trasmessa da benpensanti timorati di Dio o realisti concreti, convinti che, in stato di necessità, sia legittimo prendersi qualche piccola licenza leggermente sconfinante dalla legalità.

Nel primo caso si racconta che onesti contadini che vivevano in uno stato di perenne indigenza approntarono questo piatto con l’intento di rendere gustosi i pochi ingredienti a loro disposizione.

La seconda versione, invece, parla di un tempo in cui le merci non viaggiavano all’interno di sigillati container ma racchiuse in capaci sacchi di juta che venivano scaricati a spalla da robusti lavoratori portuali.

Questi ultimi che, a tatto sapevano distinguerli, ancora nella stiva della nave, provvedevano a lacerare alcuni di questi sacchi nel momento in cui si rendevano conto che il loro contenuto era rappresentato da qualsivoglia tipologia di legumi.

A fine turno, senza perder tempo in una selezione, si riempivano poi le tasche portando a casa tutto ciò che avevano raccolto sul pavimento della stiva.

Affidato alle abili mani delle loro donne il frutto di questi che potrebbero essere definiti piccoli espropri proletari si è in breve trasformato nel saporito piatto amato da molti spezzini e che difficilmente manca nel menù dei migliori ristoranti cittadini.

Ricetta della mesciüa

Ingredienti:

  • 150 grammi di ceci secchi
  • 150 grammi di fagioli cannellini secchi
  • 6 cucchiai di olio extravergine di oliva delle colline di Catelnuovo
  • sale e pepe quanto basta

Preparazione:

In recipienti separati devono essere messi a bagno ceci, fagioli e farro.

I primi due devono rimanere in ammollo per 8 ore mentre per quanto riguarda il farro tale tempo può variare da un minimo di 12 ore ad un massimo di 48, a seconda della sua qualità (quasi sempre questo dato è riportato sulla confezione).

I ceci, una volta scolati, devono essere messi in un capace recipiente, ricoperti di acqua fredda, portati a ebollizione e tenuti in tale condizione, a fuoco lento, per circa 2 ore, schiumandoli spesso.

Dopo di che ai ceci, mantenendo il tutto sul fuoco, vanno aggiunti prima i fagioli e, dopo un’ulteriore ora di cottura, il farro che, insieme agli altri elementi abbisogna di stare sul fuoco ancora per 50 minuti.

10 minuti prima del termine della cottura si provvede ad aggiustare la mesciüa, aggiungendo il sale necessario e 2/3 dell’olio.

Una volta sottratta dal fuoco e servita calda, sulla mesciüa, alla quale va aggiunto il pepe, viene distribuita la parte di olio rimanente.

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