La Lunigiana: quella parte del territorio toscano che, marginalizzata in tempi passati, da alcuni anni è balzata all’attenzione dei tour operator internazionali.

Questi ultimi infatti, aiutati forse anche dai non pochi cittadini del nord Europa che hanno scelto la Lunigiana come luogo presso il quale venire a vivere, hanno scoperto questo territorio e non hanno esitato a coglierne le potenzialità.
Lunigiana: un’oasi ecologica naturale
Questa terra oggi gode del vantaggio di non essere stata toccata da alcuna forma di industrializzazione e neppure dal turismo di massa.
Quindi nessun insediamento inquinante nessun fenomeno di gentrizzazione.
Aria pura, acque trasparenti, e una miriade di borghi, nei quali la vita scorre tranquilla, disseminati in un territorio circondato da boschi, prati e campi coltivati.
Una condizione che ha indotto l’Unesco ad assegnare alla Lunigiana il riconoscimento area MaB (Man and the Biosphere).
Lunigiana: una terra con una lunga storia
La storia della Lunigiana è stata molto influenzata dalla sua posizione strategica.
Infatti questo territorio è attraversato da due delle principali vie di comunicazione medievali: la Via Francigena e la Via Longobarda.
Lungo questi percorsi si muovevano i pellegrini diretti a Roma ma anche mercanti ed eserciti.
Il suo controllo risultava dunque strategico sia per l’utilizzo militare sia per quello economico che consentiva, a chi la possedeva, la riscossione di appetitose gabelle.
Facile intuire come le lotte per il suo possesso abbiano intrecciato il destino della Lunigiana con quello di molti protagonisti della grande storia medievale.
Peraltro, pressoché ogni borgo conserva testimonianze, talvolta importanti, della lunga storia della Lunigiana.
E se le Statue Stele, monumenti in pietra arenaria realizzati migliaia di anni or sono, hanno potute essere raccolte nel fascinoso museo loro dedicato a Pontremoli, come facilmente comprensibile, la stessa cosa non è stata possibile per gli oltre cento castelli, le case torri e le torri di avvistamento di epoca medievale, disseminate sull’intero territorio della Lunigiana.


A questi poi si accompagnano antiche pievi, millenari selciati, cinte murarie, portali: alcuni nobiliari e importanti. Altri molto più semplici ma parlanti: ci sono scolpite le forbici su quello del vecchio sarto, il ferro di cavallo su quello del maniscalco, etc.
I borghi della Lunigiana
In Lunigiana ci sono 5 borghi importanti:
- Pontremoli: Il borgo di Pontremoli, forse sorta sui resti dell’antica Apua e, per posizione, uno dei borghi più concupiti in epoca medievale. Una cittadina dotata di un imponente castello, il castello del Piagnaro, realizzato per difenderla dai nemici esterni. Ma anche attraversata da un sistema di torri, chiamate, tutte insieme e non a caso, “Cortina di Caggiaguerra” realizzate per dividere Guelfi e Ghibellini che, all’interno delle mura urbane non esitavano ad estrarre la spada per por fine ad ogni discussione. Pontremoli ha ancora un centro storico a forte impronta medievale con le sue strette strade acciottolate, i suoi palazzi storici, le sue numerosissime chiese. Ed un museo fra i più affascinanti dell’intero percorso museale toscano: il museo delle statue stele.
- Aulla con l’antica abbazia di San Caprasio e dominata dalla massiccia figura del castello della Brunella
- Fivizzano: una cittadina circondata da montagne fortificata ma anche impreziosita sotto il dominio dei Medici di Firenze. Sotto di loro infatti non solo sono state estese e rafforzate le mura della città ma sono stati realizzati anche bei palazzi: Palazzo Cojari, Palazzo Civico, ed altre opere architettoniche ed urbanistiche apprezzabili quali il complesso degli agostiniani e la monumentale fontana di Piazza Medicea. Talché in virtù dell’impulso impresso all’abbellimento cittadino dal gran duca Pietro Leopoldo dei Medici di Firenze, la città iniziò ad essere nominata come la piccola Firenze. Peraltro, a Fivizzano non languiva neppure la vita culturale. Qui, nel XV secolo è nato ed ha svolto parte della sua attività uno dei primi stampatori italiani: Jacopo da Fivizzano. Oggi molte delle sue opere, insieme a numerose macchine da stampa storiche quali il torchio a vite cui fanno da corona una serie di antichi incunabili, sono esposte all’interno del Museo della stampa realizzato presso uno dei palazzi più belli di Fivizzano: palazzo Fantoni Bononi.
- Fosdinovo
- Sarzana (quest’ultima istituzionalmente non è terra toscana ma ligure)
A questi fanno da corona borghi più piccoli ma non meno belli.
Solo per citarne alcuni e consapevoli di far torto a molti altri altrettanto belli:
- Filattiera, con la storica Pieve di Sorano ed il castello Malaspina
- Mulazzo, con la torre di Dante
- Ponticello con le sue caratteristiche case torri
- Castevoli, con il castello, oggi visitabile e ricco di opere d’arte di Nelson ricci che qui aveva il suo atelier
- Filetto, un gioiello urbanistico con le sue ampie piazze e le sue robuste mura
- Virgoletta con il castello ed un edificio in cui una chiesa antica, con un altare importante, è stata eretta al di sopra di un’altra ancor più datata: entrambe visitabili. Si entra nella prima dalla porta a livello strada e, scendendo di un piano si ha accesso alla seconda.
- Monte dei Bianchi in cui un’antica chiesa è affiancata da un ampio piazzale che un tempo era il cimitero e che ora ampia terrazza consente a chi lo abbia raggiunto di rimanere estasiato abbracciando con lo sguardo l’intera vallata sottostante.
- Equi Terme con il suo stabilimento termale e “la buca”: una lunga serie di caverne ricche di stallatiti, stalagmiti, colonne e laghetti sotterranei e nelle quali sono stati rinvenuti resti di animali preistorici
- Vinca, a lungo famoso purtroppo per la feroce strage e l’incendio subito ad opera delle SS, ma oggi conosciuto per la bontà del suo caratteristico pane ed anche per i molti sentieri che da lì si dipartono.
Infine, un aspetto da non trascurare assolutamente è rappresentata dalla cucina lunigianese.
Per lo più ricette semplici ma gustose, a base dei prodotti che il territorio rende disponibili: salumi, formaggi, carne da piccoli allevamenti ed anche da cacciagione, funghi, mile Dop, etc.
Il tutto accompagnato da ottimi vini realizzati anche attraverso la riscoperta di uvaggi autoctoni quali la pollera, la Durella e la Barsaglina.
Peraltro in Lunigiana si trovano ancora quelle trattorie nelle quali, in un ambiente sereno e conviviale, si mangia bene e si spende poco.

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