Il golfo dei poeti: l’origine di questa denominazione
Indice
- Il golfo dei poeti: l’origine di questa denominazione
- Piatti tipici della Spezia e del golfo dei Poeti
- Locali che propongono i piatti della tradizione
- Manifestazioni che si svolgono nel Golfo dei Poeti
Quel tratto di costa, al confine fra Liguria e Toscana, che è delimitato ad ovest da Lerici e a est da Portovenere, ha La Spezia al suo centro ed è universalmente conosciuto come “Il Golfo dei Poeti”.


Non pochi furono infatti i poeti ma anche i pittori e gli scrittori che, innamorati del luogo, trascorsero qui un periodo non banale della propria esistenza.
La stessa denominazione “Golfo dei poeti” è opera di Sem Benelli, poeta, scrittore e drammaturgo che viveva in una villa direttamente affacciata sul mare, a San Terenzo, e che qui scrisse il suo lavoro più conosciuto: “La cena delle beffe”.
Peraltro già prima di lui questi luoghi avevano ispirato prima poeti come Lord Byron, Percy Bisshe Shelley, poi, a seguire, Gabriele D’Annunzio e Filippo Tommaso Marinetti, il premio Nobel Eugenio Montale, Vincenzo Cardarelli ed anche due poeti nativi del territorio quali Giovanni Giudici e Paolo Bertolani.
Mentre il primo a dedicare paole di apprezzamento per il Golfo della Spezia non fu un poeta ma un filosofo: Charles-Louis de Secondat, barone di La Brède e di Montesquieu.
Golfo dei Poeti: da Lerici a Portovenere
Lerici
Partendo da est il primo comune che si incontra nel Golfo dei Poeti è quello di Lerici, con al suo interno i suggestivi borghi di Tellaro, Fiascherino e San Terenzo.

Lerici affacciato direttamente sulla baia dispone di una panoramica passeggiata a mare cui si affiancano ampie spiagge sabbiose.
Il borgo è un insediamento antico con una torre di epoca romana, la torre di San Rocco, ed un castello costruito nell’XI secolo, il cui scopo era quello di controllare un ampio spazio di superficie marina dalla quale proveniva la costante minaccia delle incursioni saracene.
Un castello che, in epoca medievale rese movimentata la vita di questo luogo: lo stesso era infatti concupito da molti per la sua posizione, fra i quali le città di Genova, Pisa e Firenze che lo possedettero in periodi diversi.
Oggi, la struttura, aperta al pubblico, ospita l’interessante museo geopaleontologico ed una galleria d’arte.
Ancor più che per la sua storia il borgo è apprezzato per la sua caratteristica bellezza e per gli scenari che è in grado di offrire: tramonti struggenti, un mare che lambisce le case e non privo di spiagge per poterselo godere.
Le case fronte mare del borgo, peraltro, ne tradiscono la vocazione marinara: sono infatti variopinte in colori diversi.
Una tradizione risalente al fatto che coloro che si guadagnavano da vivere navigando volevano scorgere e distinguere la propria abitazione ancor prima di approdare.
All’interno del borgo, nell’oratorio ormai quasi millenario, la sua costruzione risale infatti al 1287, è visitabile anche un museo ospitante opere di numerosi artisti locali.
Peraltro a Lerici non mancano neppure le dimore signorili, le più conosciuta fra le quali è quella chiamata Cà Doria.
Ospitò infatti Andrea Doria, un nobile genovese che in qualità di ammiraglio e poi di politico venne apprezzato in entrambe le funzioni svolte a favore della Repubblica di Genova.
Tanto è che a lui fu intitolato il più prestigioso transatlantico civile italiano e tuttora una unità della Marina Militare porta il suo nome.

Tellaro e Fiascherino
Annoverato fra i più bei borghi d’Italia è Tellaro, ha al suo interno una bella chiesa barocca, dedicata a San Giorgio, che ospita una statua in marmo del XV secolo ma non è questo il motivo che lo ha reso famoso quanto la bellezza paesaggistica del luogo.
Dotato di una piccola, affascinante baia ed assiso sulle alture che sormontano Lerici, al pari di Fiascherino, dotato anch’esso di incantevole accesso al mare ed altrettanto bello, risulta raggiungibile percorrendo una via ricca di scorci panoramici ed interamente affacciata sulle azzurre acque del golfo.
A est di quest’ultimo ci sono gli spiaggioni.
Alcune lingue di sabbia incontaminate e poco frequentate perché irraggiungibili in auto.
Ma un vero paradiso per chi è disposto a sottoporsi alla fatica di percorrere il sentiero panoramico, interamente immerso in un contesto naturale.

San Terenzo

San Terenzo, ha goduto di una condizione particolarmente felice: i pochi spazi disponibili, che ne hanno limitato l’espansione, impedendo scempi urbanistici.
Un impianto di costruito che in gran parte è quello di una volta, oggi pressoché totalmente ben mantenuto.

Il borgo, affascinante, un tempo era popolato quasi esclusivamente da famiglie di marinai mentre, fin dal secolo scorso, è diventato meta di intellettuali, artisti e benestanti che si contendono le poche case rese disponibili sul mercato.
Dove termina la larga spiaggia, arroccato su uno sperone di roccia a dominio del borgo sottostante ma anche punto di chiusura della baia di Lerici, c’è l’antico castello medievale.
Un tempo baluardo nei confronti delle incursioni piratesche é oggi luogo in cui vengono ospitate mostre e conferenze.
Il castello è visitabile sabato e domenica con orario 14.30-17.30
Parcheggiare a Lerici e San Terenzo

L’accesso a Lerici capoluogo e alla frazione di San Terenzo, i due paesi che si affacciano direttamente sul Golfo, nel periodo compreso tra il 15 giugno e il 31 agosto, è disciplinato dalla zona a traffico limitato (ZTL) in vigore dalle ore 10,00 alle ore 18,30 e la notte dall’01,00 alle 05,00.
Coordinate utili a raggiungere i parcheggi

località la vallata: 44.08257, 9.91090
Parcheggio Carboniano: 44.07552, 9.91661
Parcheggio erbetta: 44.07801, 9.90941
Località Bagnara Venere Azzurra: 44.08198, 9.90624
Via Milano San Terenzo: 44.08649, 9.89457
Parcheggio Bagnara San Terenzo: 44.08727, 9.89258
Trekking nel territorio di Lerici

Lerici è luogo attrattivo anche per gli appassionati di escursioni.
Da qui infatti si dipartono numerosi itinerari di trekking, fra i quali, l’alta via del Golfo.
Per ogni ulteriore informazione o per escursioni guidate è possibile contattare Giulia Marsigli 3494738784 – giulia.marsigli@gmail.com Guida Turistica, Guida Ambientale e Accompagnatore cicloturistico.
Referente Associazione Guide del Parco –
La Spezia
La Spezia è una città antica con un’anima moderna.
Anche se, dal punto di vista storico, reperti rinvenuti testimoniano un’antropizzazione di questo luogo fin dalla preistoria.
Il suo porto, sicuro e protetto, è stato l’architrave attorno al quale la città è andata più volte trasformandosi.
Peraltro senza mai perdersi, cambiando pelle ma non il cuore e tutt’oggi visitandola non si può fare a meno di apprezzare:
- il suo cibo, la mesciua, i muscoli del golfo, la farinata
- le sue tradizioni marinare, il palio del golfo, la sfilata delle borgate marinare.
- l’ironico umorismo che contraddistingue i suoi abitanti del quale Dario Vergassola, che ben lo interpreta, è solo il rappresentate più conosciuto.
Già individuata come base militare da parte della Repubblica di Genova, nel XVII secolo, assecondando questa vocazione, la città ha tratto impulso dalla costruzione dell’arsenale militare voluto da Cavour e realizzato fra il 1862 ed il 1869, sotto la direzione del generale Domenico Chiodo.

Poi a questa imponente cittadella militare sono andati ad affiancarsi, prima un porto mercantile ed ora un porto per le navi da crociera nonché due capaci porticcioli turistici.

Attraverso questi, oltre che con altri mezzi, oggi si riversano in città centinaia di migliaia di persone che, provenienti da ogni parte del mondo, rimangono sorpresi nello scoprirne la sua bellezza, i suoi palazzi Liberty, le sue opere futuriste e, perché no?
Anche la rigorosa e geometrica architettura di numerosi edifici (il palazzo del Comune, il Palazzo della Provincia, alcune scuole, la sede delle poste) realizzati durante il ventennio fascista.
Per quanto concerne l’architettura Liberty, in città, se ne possono osservare vari esempi.:
Fra questi i più significativi sono:
- Palazzo Contesso Vivaldi in Piazza Verdi
- Palazzo Fondega ed il Conservatorio in via XX settembre
- Il Palco della musica al centro dei giardini pubblici
- La vetrina Caracciolo in corso Cavour
- Palazzo Carletti in via dei Mille
- Palazzo Campodonico in via Capellini
N.B. In occasione di una visita a La Spezia, recandovi all’ufficio turistico presente in via del Prione 228, Tel. 0187 026 152, potrete richiede un interessante opuscolo gratuito nel quale è presente una succinta descrizione di tutti gli edifici sopra riportati.


Parcheggiare a La Spezia
La Spezia ha una bella passeggiata lungomare ed un centro storico interessante.
Però, aspetto comune a molte città, non sempre risulta facile trovare un parcheggio in centro.
Per dare risposta a questo problema la città si è dotata di due parcheggi di interscambio.
Il primo, quello del Palaspezia, per chi arriva tramite autostrada, risulta facilissimo da raggiungere.
Si trova infatti sulla destra in prossimità del primo semaforo incontrato. Queste le sue coordinate: 44.11467, 9.84803 .
Il secondo invece si trova in prossimità dell’altro capo della città, in Piazza d’Armi. Coordinate: 44.10735, 9.80755 .
Entrambi i parcheggi sono gratuiti e collegati al centro attraverso un servizio navetta, anch’esso gratuito, attivo dal lunedì al sabato e gestito da ATC, la locale azienda dei trasporti. Per maggiori informazioni: Infopoint 0187.522588, Centralino 0187.522511-Fax 0187.516832
infobus@atcesercizio.it, atcesercizio@atcesercizio.it

Portovenere e Le Grazie
Portovenere, ultimo borgo ad ovest delimitante il Golfo della Spezia, è sorto molti secoli or sono quando un piccolo gruppo di pescatori decise di insediarsi in questa baia ben protetta dalla prospicente isola Palmaria.
Le sue origini, infatti, risalgono ad un’epoca precedente di ben cinque secoli la venuta del cristo ed il suo nome deriva da un tempio dedicato alla Dea Venere eretto dai romani.

Questi ultimi, fondatori della vicina città di Luni Luni, avevano avuto modo di capire quanto potesse essere loro utile questo luogo, allora privo di un nome, quale anello della catena logistica destinata a garantire le necessarie forniture alle truppe presenti in Gallia.
Ne presero possesso e poi umilmente consapevoli che, per quanto potenti, gli esseri umani dovevano fare i conti anche con forze sulle quali non avevano il controllo, come erano soliti fare, eressero un tempio al fine di acquisire una benevolenza divina capace di proteggerli.
Il tempio venne dedicato a Venere e, da allora, per indicare quell’affascinante luogo si iniziò ad usare la denominazione “Portovenere”.
Distrutto successivamente dai Longobardi, Portovenere risorse in epoca medioevale quando, memori delle incursioni subite nei secoli precedenti, i suoi abitanti decisero di fortificarlo erigendo un castello ed anche una torre in grado di lanciare tempestivo allarme all’apparire dei temuti vascelli saraceni.
Molti secoli sono trascorsi da allora ma di questo periodo Portovenere conserva traccia nelle sue architetture dove alle semplici, affascinanti e multicolori case dei pescatori, distese lungo il vecchio carruggio, fanno da riscontro l’antica torre che ne sorveglia l’accesso, il Castello Doria e la Chiesa di San Pietro.


La Torre Capitolare
All’inizio dello scorso millennio, Genova che, già in quel tempo, prosperava in virtù dei commerci resi possibili dalle sue attività navali, aveva in Pisa un agguerrito concorrente.
Con l’obiettivo di assicurarsi uno spazio che non la rendesse immediatamente aggredibile, nel 1139, acquisì, insieme ad altri territori, anche il controllo di Portovenere e nel 1161 si dedicò alla sua fortificazione, ampliando le mura del castello e realizzando questa torre di avvistamento alta circa 30 metri.
Oggi la Torre ospita un ristorante ed un incantevole B&B
N.B. attenzione: prima di entrare, anche solo momentaneamente, nello spiazzo antistante la torre accertatevi di averne il permesso perché, subito all’accesso è stata posizionata una implacabile telecamera a controllo della ZTL.
Il castello di Portovenere
Uno dei castelli più affascinanti in Liguria.
Preesistente al dominio di Genova, più volte distrutto da incursioni nemiche, venne da questa recuperato.
Fu, al tempo, reso oggetto di importanti opere al fine di conferirgli protezione ma anche capacità di sorveglianza su tutto il territorio ed il mare sottostante, rendendolo quindi difficilmente espugnabile.
Una cosa tuttora accertabile dal visitatore cui non possono sfuggire le sue mura massicce e la presenza delle torri di avvistamento che svettano dalle stesse.


Chiesa di San Pietro
Questo edificio religioso venne realizzato anch’esso dalla Repubblica di Genova riutilizzando i resti di quello che era stato un tempio paleocristiano a sua volta realizzato nello spazio in cui i romani, in precedenza, avevano eretto quello dedicato a Venere.
Comunque, a prescindere dall’opera, assolutamente apprezzabile, il fascino del luogo è unico.
Quando sei lì ti senti in procinto di decollare verso spazi infiniti.
Grotta Byron
Vicino alla chiesa di san Pietro, si trova la grotta Byron.
Un luogo in cui -questo è ciò che viene tramandato per tradizione orale- il poeta Byron amava non solo tuffarsi ma, attorniato da molti residenti locali attratti dallo spettacolo, era solito ingaggiare con i più intrepidi giovani del luogo vere e proprie competizioni basate sui tuffi più arditi e nelle quali era solito prevalere.
Altro aspetto che, di quei tempi viene menzionato è che il vincitore di tali gare veniva acclamato in una delle osterie presenti nel carruggio dove i festeggiamenti si protraevano fino a notte fonda fra canti, applausi, fiaschi di vino di Campiglia e conclusi con il conto presentato al poeta e regolarmente da lui saldato.

Parcheggiare a Portovenere
Trovare un posto auto libero a Portovenere, in alta stagione, non è facile.
Pertanto agli ospiti dell’ Eremo Gioioso, nel fornir loro ogni informazione utile a trascorrere giornate piacevoli, diamo indicazioni di andare a Portovenere ma, se possibile, una volta giunti a La Spezia, di utilizzare i mezzi del servizio di trasporto pubblico o, ancor meglio, i battelli.

- P1 In Via dell’Olivo, sul lungomare. Il parcheggio non è custodito ed ha 160 posti, tre dei quali riservati ai disabili. È la zona più vicina al centro e quindi più cara, posta tra il porticciolo e la spiaggia dell’Arenella, lungo Via Olivo, un tratto di strada di 400 mt, con circa 160 posti. Inizia in prossimità del borgo e prosegue lungo la strada per circa 400 metri. L’ultimo dato conosciuto è relativo alle tariffe in essere nel 2022: 3 € in alta stagione e 1,50 € negli altri periodi dell’anno.
- P2 In successione al Parcheggio di cui sopra, sul solito percorso, c’è il parcheggio dell’Arenella, anch’esso non custodito e con 170 posti auto. L’allontanamento dal borgo, che comunque rimane raggiungibile con una bella passeggiata sul lungomare di ca. 1 Km, determina anche una riduzione della tariffa oraria che qui è di € 2,50 in alta stagione con la possibilità di una tariffa giornaliera a 25€. Costi che in bassa stagione si abbassano rispettivamente ad 1,50€ orari e 5 € per il giornaliero.
- P3 Allontanandosi ancora si raggiunge il parcheggio lungo la salita del Cavo: 200 posti macchina, divisi in due tronconi, parte in salita Cavo ed altra in Via Garibaldi fra i quali c’è il parcheggio del Golfo sotto descritto. I posti auto non sono custoditi e sono gratuiti in bassa stagione. Mentre in alta stagione la tariffa applicata è di €2/ora o € 20 per sosta giornaliera. Parcheggiando qui il percorso per raggiungere il borgo si allunga a ca. 1,5 Km.
- P4 Le solite tariffe, 2€/ora e 20€/giorno solo nei mesi di alta stagione, vengono praticate anche nel parcheggio del Golfo che dispone di 400 posti e dove, a differenza degli altri parcheggi, ci sono anche piazzole attrezzate per camper.
Arcipelago di portovenere: Palmaria, Tino e Tinetto

Di fronte a Portovenere ci sono tre isole, una delle quali piccolissima, che insieme al borgo sono state dichiarate patrimonio Unesco.
Le tre isole sono l’isola Palmaria, l’isola del Tino e quella del Tinetto.
La Palmaria
La prima, la più estesa, in tempi passati ha rappresentato il baluardo difensivo del porto della Spezia.
Un aspetto tutt’oggi testimoniato dalle strutture militari ancor presenti.
Una di queste, peraltro, la batteria fortificata Umberto I, è stata oggetto di un intelligente e ben riuscito recupero ed oggi ospita mostre, manifestazioni e convegni.
La Palmaria è stata a lungo appetita da una speculazione edilizia che, in un’Italia ancora disattenta ai valori paesaggistici, non aveva tenuto conto dell’amore che verso quest’isola ha sempre nutrito l’intera comunità spezzina.
Da tempo immemore, assecondando il susseguirsi delle generazioni, la Palmaria ha infatti generosamente accolto gli spezzini desiderosi di perdersi in questo magico altrove fatto di natura selvaggia e acque cristalline.
Grande pertanto fu la gioia dell’intera comunità nel vedere levarsi la nuvola di polvere che, insieme a quello che era chiamato lo scheletrone, ha mandato in frantumi i poco apprezzabili desideri di chi aveva voluto sfidarla.
Felici per una battaglia combattuta e vinta in nome di quella bellezza che, come afferma il principe Myskin nell’idiota di Dostoevskij, salverà il mondo.
Con frequenti partenze da La Spezia e da Portovenere, in estate, i battelli consentono a migliaia di turisti di raggiungere la Palmaria consentendo loro di vivere una entusiasmante esperienza.
Di godere il mare della Palmaria ma anche di percorrere i sentieri che l’attraversano, accompagnati dallo sguardo delle capre selvatiche che vivono alle sue pendici, in prossimità del vecchio forte che su tutti sorveglia, ormai svogliato.
L’isola del Tino
L’isola del Tino, invece è ancora totalmente sotto controllo militare ed inibita al pubblico al quale, peraltro viene concesso di visitarla nella giornata del 13 Settembre, festa del patrono San Venerio, e nella domenica successiva.
Vicina a quest’ultima, un tempo collegata ma, distaccatasi millenni orsono, c’è la minuscola isola del Tinetto.
Quest’ultima conserva ancora oratori e chiesa di un insediamento monastico che, insediatosi qui nel VI secolo, dovette riparare sulle isole maggiori, capaci di offrire un maggior numero di nascondigli, a seguito delle periodiche incursioni saracene.
Le Grazie
Vicina a Portovenere si trova il piccolo borgo delle Grazie.
Anch’esso affacciato sul mare è la sede di quel corpo militare che viene chiamato ad intervenire, nelle situazioni più pericolose. il raggruppamento dei subacquei e degli incursori.
La loro sede, collocata ai margini del borgo è all’interno del bastione del Varignano che realizzato come lazzaretto nel XIV secolo dalla Repubblica di Genova, prima di essere destinato all’uso attuale, sotto i Savoia, fu anche impiegato come bagno penale.
Piatti tipici della Spezia e del golfo dei Poeti
La Spezia è città al centro di un territorio di confine fra Liguria e Toscana.
Ovviamente tale collocazione ha avuto un’influenza anche in merito alla sua cucina.
Talché ai piatti tipici della cucina spezzina, quali:
- la mesciüa
- i muscoli alla marinara e ripieni
- le acciughe di Monterosso, fritte o ripiene
- la farinata
- la focaccia fatta a triangolo
altri nel tempo se ne sono andati aggiungendo in virtù di influenze esterne, fra questi:
- i ravioli (particolarmente apprezzati sono quelli che si producono nel borgo di Coregna)
- i testaroli
- il pesto alla genovese
- il polpo in umido con le patate
- la cima ripiena
Locali che propongono i piatti della tradizione

- Osteria All’inferno a La Spezia in via Lorenzo Costa, 3 (vicino alla Piazza del mercato del pesce) tel. 0187 29458
- Trattoria a “il Negrao” in via Genova, 428 tel. 0187 701564
- Da “I Pescatori” a La Spezia in Banchina Thaon di Revel (vicina all’imbarco dei battelli) tel. 0187 770893
- “Antica osteria del carruggio”, per gli spezzini più semplicemente “da Clerici” a Portovenere, in via Cappellini, 66 tel. 0187 790617.
- Trattoria “C’era una volta” a San Terenzo in Piazza Felice Cavallotti, 3 tel. 0187 971382
Per assaporare la farinata spezzina consigliamo due luoghi, molto diversi fra di loro: uno ormai conosciuto anche a livello internazionale e l’altro fortemente radicato nel proprio quartiere:
- Pizzeria La Pia, con diversi punti vendita a La Spezia (VIA MAGENTA Tel. 0187 739 999; PORTO MIRABELLO Tel. 0187 503 141; Sarzana ed anche a Londra)
- Osteria da Pagni, a La Spezia, in via Sarzana 12, tel. 0187 503019. Un antico locale in cui nulla è mai cambiato: gli arredamenti, la tipologia di avventori, i membri di famiglia dei gestori ed anche…la qualità della farinata


Per la focaccia invece, vicino a Pagni, in via Sarzana 181, Tel. 01871822204 cell. 3801826965 c’è il forno di Simone dove, come molti affermano, si sforna la migliore focaccia della città.
Manifestazioni che si svolgono nel Golfo dei Poeti
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