Aulla: un borgo della Lunigiana con una storia ambivalente
Molti si contendono il titolo di borgo della Lunigiana con la più antica origine, e Aulla è sicuramente tra i principali contendenti, seconda solo a Pontremoli in tal senso.
Si crede, infatti, che Pontremoli potrebbe addirittura aver preso il posto dell’antica e mitica città di Apua, luogo di incontro delle diverse tribù dei Liguri Apuani.
Tuttavia, anche Aulla non ha avuto un ruolo secondario in questo territorio: ha condiviso un destino storico di rilievo grazie alla sua posizione centrale nella regione.
Una posizione che l’ha esposta a tutte le vicissitudini e temperie che hanno attraversato il territorio lunigianese.
Aulla: Posizione geografica e storia
La posizione di Aulla ha contribuito alla sua crescita durante il periodo medievale, quando divenne un crocevia di percorsi, il più famoso dei quali è la via Francigena.
Tuttavia, questa collocazione strategica non le ha garantito soltanto benefici.
Per la stessa, Aulla è stata ambita sia per le ragioni militari, dato che controllava un nodo viario cruciale, che per motivi economici, grazie alle tasse imposte ai mercanti e ai pellegrini in transito.
Signori e dominatori di Aulla
Nel corso della storia, Aulla ha cambiato dominatori più volte. È stata soggetta al Vescovo di Luni, ai Malaspina, alla Repubblica di Genova, rappresentata prima dai Campofregoso e poi dai Centurione, e infine alla signoria di Firenze.
Nel 1706, tornò sotto il controllo dei Malaspina di Podenzana e rimase così fino all’abolizione del feudalesimo nel 1797.
Tuttavia, la tranquillità per gli abitanti di Aulla fu di breve durata: 150 dopo sulle loro teste si scatenò l’inferno.
Il bombardamento di Aulla durante la Seconda Guerra Mondiale
La posizione di cui godeva presentò nuovamente il suo conto ad Aulla durante la Seconda Guerra Mondiale, quando il borgo subì devastanti bombardamenti che lo distrussero quasi interamente.

Le incursioni alleate miravano a interrompere le linee ferroviarie che qui si dipartivano, una direzione di Parma e l’altra verso la Lucchesia.
Aulla non pagò soltanto un pesante tributo in vite umane ma, sotto il devastante martellamento dell’aviazione anglo-americana andò distrutta anche buona parte del suo impianto medievale: la cinta muraria, le sue porte, i suoi vetusti edifici.
L’attuale Aulla è una cittadina moderna, commercialmente vivace ma rigeneratasi in un’epoca in cui la sensibilità paesaggistica era meno sviluppata e colpita anche da una catastrofica alluvione nel 2011.
Tuttavia, nonostante le avversità, Aulla, il borgo più popoloso della Lunigiana, merita comunque una visita grazie a due principali punti di interesse: la fortezza della Brunella e l’abbazia di San Caprasio.
La fortezza della Brunella

La fortezza della Brunella è un simbolo di Aulla e ne costituisce un vanto.
Probabilmente è sorta su una torre di avvistamento preesistente: un convincimento diffuso che però finora non ha trovato fondamento in nessuna testimonianza documentale o di altro genere, tesa ad avvallarlo.
La sua costruzione, caratterizzata da massicce mura per resistere ai colpi dei cannoni, è databile tra la metà del XV e la metà del XVI secolo, quando l’uso delle armi da fuoco divenne comune negli assedi.
In merito al committente permangono incertezze anche se lo stesso dovrebbe essere compreso in una terna della quale fanno parte Giovanni dalle Bande Nere, Jacopo Ambrogio Malaspina e Adamo Centurione.
La struttura è unica rispetto ad altri edifici militari della Lunigiana, con robusti bastioni a scarpa, indicativi di un possibile coinvolgimento della famiglia Sangallo, rinomata per la costruzione di fortezze.
Venuta meno la sua funzione militare “la Brunella”, come la chiamano affettuosamente gli aullesi, è stata acquistata agli inizi del ‘900 da due artisti inglesi, Waterfield, ed è rimasta proprietà della loro famiglia fino al 1977.
Oggi, l’edificio è divenuto pubblico ed aperto alle visite è raggiungibile attraverso un bel sentiero boscoso.
Peraltro chi vi si reca, oltre a godere di una vista panoramica, capace di dominare il territorio circostante, ha anche l’opportunità di visitare il museo di storia naturale in esso contenuto.
L’abbazia di San Caprasio
Anche l’antica abbazia di San Caprasio non è stata risparmiata dai bombardamenti.
A parziale consolazione dei pesanti danni inferti all’edificio nella circostanza va ascritta la impresta ed apprezzata sorpresa dei ritrovamenti avvenuti durante la sua ricostruzione.
l risultato hanno fatto venire in luce le spoglie di San caprasio che, a torto, si ritenevano essere state trafugate in epoca medievale.
Oltre a queste sono anche riemersi i resti di un edificio preesistente sottostanti a quello devastato dalle bombe.
Una chiesa che, come confermato anche dal successivo rinvenimento di uno scritto risalente all’844, in quel periodo, era un caposaldo dal quale si dipartivano le mura che circondavano l’intero borgo cittadino.
Mura estremamente difensive, disponenti di due sole aperture, una porta in direzione di Parma e l’altra, contrapposta, diretta verso Luni, attraverso le quali passava la via Francigena.

Una via percorsa da pellegrini che in San Caprasio ad Aulla hanno sempre trovato accoglienza.
In un tempo lontano da parte dei monaci benedettini ed oggi da parte di Riccardo Bogi e dei suoi infaticabili collaboratori.
Oggi, Aulla è raggiungibile in circa 30 minuti dagli ospiti alloggiati presso le case vacanza dell’Eremo Gioioso.